Il popolo del
Myanmar mi ha colpito profondamente per la sua gentilezza sincera, i sorrisi
accoglienti e la dignità con cui affronta la vita quotidiana, nonostante le difficoltà: un’umanità
autentica che resta nel cuore.
Il Lago
Inle mi ha affascinato con i suoi paesaggi senza tempo, le case su palafitte, i mercati
galleggianti e i pescatori che remano con una gamba in un equilibrio spettacolare e unico al mondo.
A Bagan
ho vissuto un’alba indimenticabile, sorvolando in mongolfiera un mare di antichi templi
avvolti nella nebbia: uno spettacolo silenzioso e magico che sembrava sospeso nel tempo.
Tra le grotte sacre di
Pindaya, colme di statue dorate di Buddha, e i tramonti poetici sul ponte U Bein a
Mandalay, ho scoperto un Myanmar spirituale e autentico, fatto di silenzi,
devozione e paesaggi intrisi di storia
Ad Amarapura
ho assistito al silenzioso e suggestivo momento del pasto dei giovani monaci nella scuola
buddista: una scena di ordine, spiritualità e disciplina che racconta il cuore della vita monastica
in Myanmar.